Pochi giorni fa ho cercato di mettere in evidenza la contraddizione di un fatto che tiene banco da due anni la comunità di Bellizzi: falsità nella vicenda elettorale. Metaforicamente, in questa storia assurda abbiamo una vittima (un debole, il denunciato per falsità) e un carnefice (i potenti, sindaco salvioli e tutta l'amministrazione) che si ritrovano a braccetto. Per rendervi più chiaro il concetto, ecco cosa avevo scritto: ''Quello che non leggerete dal ''pennivendolo''. A Bellizzi manifestazione ''miss granata''. L'organizzatore, è il famoso querelato nel processo elettorale e il sindaco Salvioli il querelante. L'accusa: attestazioni false negli atti elettorali. Tutti e due a braccetto, sorridenti, per la premiazione e la foto ricordo. Auguri per il futuro, a dopo il processo civile...la farsa continua''. Ora che il querelato, presidente della 1 sezione elettorale, e il querelante sindaco Salvioli, si ritrovano '' insieme'' non è nessuna novità per i cittadini di Bellizzi, in quanto da sempre alleati. Ma il fatto che il querelato (vittima) prenda la difesa del querelante (carnefice), facendo il risentito nei confronti dell'evidente contraddizione, è davvero stupefacente. Invece di cogliere e di pretendere delle spiegazioni da parte del Salvioli, del perchè scaricare tutte le responsabilità sul presidente della 1 sezione, vittima sacrificale, chiedersi come finirà questa storia, dove tutti sanno, che è servita solo per prendere tempo, domandarsi chi pagherà i danni morali e materiali agli ''offesi'', ormai acclarato di un fatto certo. Ma davvero pensate che la gente di Bellizzi si sia rincretinita. Questa ''farsa'' del vittimismo evitiamo di farla sfociare in stupidità collettiva. Alla ''vittima cosciente'' l'invito di rivolgere ad altri le sue attenzioni, i carnefici sono altri. Noi e il 50% dell'elettorato siamo la parte lesa.
Mimmo Volpe - Capogruppo di Città Possibile