Bellizzi - Nel 2019 i cittadini di Bellizzi dovranno tornare alle urne per decidere
chi succederà al sindaco Mimmo Volpe.
Oggi iniziamo un percorso mirato all’approfondimento delle forze
politiche in campo per chiarirci le idee, laddove possibile, sulle persone che
potranno davvero raccogliere il testimone di governo cittadino. Restando
sull’attualità, il primo spunto è fornito dall’exploit del Movimento 5 stelle che,
alle comunali del 2014 qui a Bellizzi, ha raccolto davvero poco. Il candidato
Antonio Granato raccolse poco meno del 5% con quasi 400 voti. Attenzione però:
al di là del valore del candidato, della sua storia e di ciò che ha fatto negli
anni, e questo vale soprattutto per i nuovi movimenti politici della post
modernità globale, ciò che conta è il messaggio. Difatti, come abbiamo visto
nelle ultime elezioni, tanti candidati “grillini” all’uninominale sono stati
scelti negli ultimi giorni e qualcuno addirittura, sconfessato dalla sua stessa
parte politica, ha affrontato il test elettorale giungendo primo dinanzi ad un
ministro del precedente governo. La domanda vera è: a Bellizzi c’è da
attendersi la ricandidatura di Antonio Granato o usciranno fuori altre figure? Il
cittadino di Bellizzi seguirà l’onda lunga del movimento grillino? Domande a
cui forse solo il tempo potrà dare risposta. È giusto ricordare che in una
seppur superficiale analisi storica delle elezioni comunali, il comportamento del
cittadino elettore bellizzese non è stato sempre accondiscendente quando a
profilarsi c’era la “filiera istituzionale”. Cosi nel pieno vigore del
berlusconismo, con Governo, Regione e Provincia al centrodestra, Bellizzi aveva
un sindaco di centrosinistra. E non ci
meraviglieremmo affatto, se i bellizzesi in cabina elettorale scegliessero, in
luogo di un mezzo nuovo dal brand forte e di tendenza ma con prestazioni ancora
da saggiare, l’usato sicuro con molti chilometri percorsi di esperienza e altrettanti
da fare d’impegno.