Aeroporto di Pontecagnano, ora lo stop dei voli rischia di diventare davvero definitivo. O, nella migliore delle ipotesi, di protrarsi ben oltre la "summer 2010" e le più pessimistiche aspettative. Ieri il Consiglio di amministrazione del Consorzio proprietario del "Costa d'Amalfi", convocato per l'ennesima volta per riesaminare le proposte pervenute dalle varie compagnie di volo, s'é arenato su un'eccezione presentata da Gianni Iuliano, rappresentante del Comune di Salerno. L'art. 6 comma 19 della manovra correttiva alla finanziaria, appena varata dal Governo, che vieta agli enti locali la ricapitalizzazione delle società partecipate, a prevalente partecipazione pubblica. Se la norma dovesse passare così com'è non ci sarà più alcuna possibilità per gli enti proprietari dello scalo di rimpinguare le casse sia del Consorzio che, di conseguenza, della società di gestione per sostenere economicamente nuovi voli. Ogni possibilità di accordo con le compagnie andrebbe a farsi benedire. Ieri la riunione, protrattasi fino a tarda sera, si è svolta in Provincia ente che, a quanto si dice, avrebbe nei giorni scorsi continuato a caldeggiare con forza la proposta di Alitalia. Proposta che ieri il Cda ha anche rivisto e riesaminato, ma non c'è stato modo di valutare eventuali altre (pur difficilmente immaginabili) vie di uscite. Tanto più che la compagnia di bandiera ha ribadito la sua offerta, troncando ogni possibilità di rinegoziazione degli importi. Ma dopo la lettura della norma, nessuno si è posto più il problema dell'intesa con la compagnia di bandiera, ben comprendendo che alla luce di quella disposizione, sarebbe improponibile qualunque tipo di intesa, anche più economica. Dopo la riunione, telefonino muto per Ernesto Sica, presidente del Cda del Consorzio e, sulla carta, unico portavoce dell'organo amministrativo. Parla invece il rappresentante del Comune Iuliano, che ha tarpato le ali ad ogni speranza dando lettura della norma della manovra finanziaria. "È ovvio - ha spiegato a margine della riunione - che la norma non è ancora in vigore per cui bisognerà attenderne l'approvazione. Tuttavia se la formulazione dovesse rimanere quella, c'è poco da fare e da discutere". Tutte le trattative finirebbero nel cassetto per assoluta mancanza di fondi. Un'incertezza questa che dovrebbe terminare assieme al percorso legislativo della manovra finanziaria: vale a dire entro il mese di agosto. Fino ad allora, non ha più senso discutere di accordi "onerosi" con compagnie aeree. Sarebbero tutte economicamente improponibili per la mutata situazione di cui sopra. E lo scalo? Che fine farà? Sulla carta potrebbe in teoria configurarsi un accordo con compagnie disposte ad investire proprie risorse e quindi a volare "gratis" (per il Consorzio). Ma di questi tempi è più un sogno, questo, che una concreta (per quanto remota) possibilità. "Meglio sarà - taglia corto Iuliano - concentrarci sui lavori di prolungamento della pista e sulla successiva privatizzazione della società di gestione".