Una semplice riflessione su quello che ho ascoltato su una ipotesi di "variante normativa" al piano per l'assegnazione delle aree industriali, confermando i miei dubbi sull'impossibilità normativa di procedere. Una cosa è certa, creerà solo una paralisi agli investimenti ed una grande confusione. Faccio davvero fatica a comprendere come si pensa di "incentivare" le imprese ad investire a Bellizzi. Con il criterio che si vuole proporre, gli imprenditori, non avranno nessun interesse ad investire, perchè saranno completamente fuori mercato... (eccessivo costo dei suoli ed oneri di urbanizzazione). Le norme attuative approvate e in vigenza, consentono oggi di assegnare i lotti delle aree industriali, primo fra tutti, ai legittimi proprietari dei suoli. Possono fare impresa con interventi diretti o associati, ottenendo, con il principio della prelazione, la concessione esclusiva per realizzare. Viceversa, l'Ente mette a bando pubblico l'assegnazione dei lotti, regolarmente urbanizzati, con finanziamento pubblico. L'assegnazione avverrà solo se l'impresa mostra le giuste garanzie economiche d'investimento. Con l'accompagnamento della pubblica utilità, il proprietario dei suoli avrà la certezza che riceverà l'indennizzo. Lo spirito che ha animato il piano è che le opere di urbanizzazioni primarie e secondarie non devono gravare sull'impresa. Allo stato attuale sono circa 20 i lotti già disponibili regolarmente urbanizzati con un primo finanziamento pubblico di circa 1.500.000 euro, risorse che non graveranno sul piano finanziario dell'investimento privato... (perchè saranno lotti funzionali). Questo è uno degli aspetti che dovrebbe rendere appetibile il venire a Bellizzi a fare impresa e dare occupazione. Questo era ed è lo spirito del P.I.P. (pubblica utilità e interesse pubblico). Ma questa "variante normativa" mira solo a rendere la libera trattazione solo di alcuni terreni o tutti? Chi darà le regole e i tempi certi dell'investimento? Poi, i lotti non urbanizzati avranno un valore diverso da quelli urbanizzati con risorse pubbliche? Mah. Spero solo che la Regione non ci chieda la restituzione dei contributi che erano finalizzati all'aiuto d'impresa.
Mimmo Volpe - capogruppo di Città Possibile