Dunque, per l’aeroporto si è scelto ancora una volta di non decidere, tutto è rinviato al prossimo 9 di agosto, quando è stata convocata una nuova seduta dei soci del consorzio proprietario dello scalo di Pontecagnano. Ma l’impressione è che quella sia solo una nuova data destinata a non dare frutti anche stavolta anche se all’ordine del giorno c’è la ridefinizione dell’assetto gestionale dell’aeroporto. Nella passata assemblea la sfiducia al manager dell’aeroporto Amendola è stata fin troppo chiara e con essa anche la necessità di rivedere gli equilibri all’interno del consorzio che nei prossimi mesi farà registrare l’uscita di scena dell’80% dei soci minori (oggi la notizia dell'uscita del Comune di Battipaglia) così come vuole la nuova legge finanziaria. Dunque per accelerare un processo di rinnovo dei vertici la nuova assemblea dovrebbe provvedere alla nomina di un nuovo consiglio d’amministrazione. Quasi un anno fa fu chiesto all’ex presidente Augusto Strianese di farsi da parte per facilitare la nascita di un direttivo rinnovato a capo dell’aeroporto di Salerno. Strano che ora coloro che in questo periodo di reggenza hanno dimostrato di avere scarse capacità di gestione non sentano il bisogno, almeno per eleganza e rispetto istituzionale, di farsi da parte senza subire l’onta della sfiducia per alzata di mano. Ma tant’è che oramai la contrapposizione politica sta fagocitando anche l’aeroporto per interessi che nulla a che vedere con lo sviluppo del territorio. Mentre Provincia e Comune di Salerno proseguono la loro guerra lo scalo di Pontecagnano si avvia a lenta agonia. Tutto questo mentre Alitalia minaccia pur sapendo di non poter minacciare. La compagnia di bandiera, che vanterebbe un accordo chiuso con il manager Amendola che non ha mai avuto titolo a trattate ed a concludere qualsiasi genere di trattativa, ha partecipato solo ad una manifestazione d’interesse e non certo ad un bando, quindi la proposta presentata non può essere considerata vincolante come dice. La stessa Alitalia poi fa molta confusione tra la società di gestione e l’ente proprietario dell’aeroporto dimostrando di conoscere poco di quanto sta accadendo. E poi, è alquanto sospetto questo atteggiamento di minaccia della compagnia di bandiera contro un aeroporto considerato di terz’ordine. O non lo è più? O non lo è stato mai? Di certo in gioco resta lo sviluppo del territorio e posti di lavoro, niente medaglie da appuntarsi al petto e luci della ribalta per farsi pubblicità.
(Fonte: TvOggi Salerno)