È Carmine Maiese il nome che la Camera di Commercio mette in campo per la presidenza del Cda dell'aeroporto, ma anche del Consorzio. Non lo fa ufficialmente, ma il percorso tracciato è evidente. Ieri la giunta camerale a margine di una ennesima riunione-fiume ha conferito a Maiese, per il tramite del presidente Strianese, una delega affinché "rivendichi con forza il ripristino le condizioni preesistenti al 4 agosto". Che prevedevano la presidenza al rappresentante camerale, e cioè al neonominato Maiese. A guidare lo scalo sarà quindi un uomo della Camera di Commercio: non un tecnico, né un manager, come auspicato dal sindaco De Luca in mattinata, dal presidente degli industriali salernitani nei giorni scorsi e dallo stesso presidente uscente Strianese, che poche ore prima della giunta ha ufficializzato alla stampa le sue dimissioni dalla presidenza del Consorzio e dal Cda, auspicando appunto "una nuova fase, caratterizzata non più dall'impegno dei politici e degli uomini delle istituzioni, bensì dei tecnici". (...)
I giochi si spostano ora al Consorzio, che si riunirà in assemblea lunedì prossimo, per la prima volta senza Strianese al vertice. Non si discuterà di successione "anche se - dice Maiese - se dovessimo trovare il clima che auspichiamo, si potrebbe già concordare una data per la nomina del nuovo presidente". Che dovrebbe essere a scanso di clamorose quanto improbabili sorprese proprio Maiese, cui spetterà poi anche il compito di autodesignarsi nel Cda della società di gestione. E quindi alla carica di presidente, giacché agli altri componenti del Cda toccherà votare il rappresentante dell'ente camerale. Sempre che, ovviamente, Sica faccia un passo indietro "come ha promesso" dice Maiese, e rimetta il mandato. Del resto le condizioni rivendicate da lui e da Paravia - l'esautoramento di Strianese - si sono realizzate appieno. Ma la giunta camerale ha già gettato le basi di quelle che saranno le prossime rivendicazioni della Camera di Commercio: a partire dalla pretesa che nel Cda della società di gestione i posti vengano assegnati in funzione della partecipazione azionaria nel Consorzio e non "ad personam", vale a dire fuori i soci che detengono il 2% delle quote (come il sindaco di Bellizzi, Salvioli) e dentro un nuovo rappresentante dell'ente camerale. Con due componenti, a quel punto, per la Camera di Commercio sarebbe scongiurata ogni possibilità di nuovi "golpi ferragostani".
(Fonte: Il Mattino)
(Fonte: Il Mattino)