mercoledì 16 settembre 2009

Bellizzi: Dove la politica graffia lo sport

Riceviamo e pubblichiamo:

Il mese di settembre è sempre un mese tra i più tristi: i ragazzini tornano a scuola, noi ‘grandi’ torniamo nelle rispettive sedi di lavoro, tornano le piogge e le avvisaglie dell’autunno. Quest’anno, alla malinconia che il periodo porta con se, si aggiunge una situazione degna di attenzione per l’intera cittadinanza bellizzese.


Una delle società sportive, con grande probabilità quella con maggiori margini di sviluppo, sta per svanire senza oggettive motivazioni. Al centro della questione, la mancata concessione dell’unica struttura sportiva che, sin dall’inaugurazione, ospita la società. Dal 1989 la dirigenza sta imponendo alle proprie attività un moto continuo e costante di crescita e di sviluppo; e l’ultima stagione ne è stata la prova: la società gestisce un settore minibasket che conta circa 150 iscritti (in un paese di circa 13 mila abitanti), portando impresso sulle proprie divise il nome del paese di appartenenza nell’intera regione Campania; inoltre la squadra maggiore ha recentemente conquistato un risultato storico per il sodalizio bellizzese, vincendo il campionato e raggiungendo la promozione in serie D, stipando di tifosi il palazzetto in ogni gara interna.


L’attuale storia del paese registra un avvicendamento dell’amministrazione comunale, avvenuto per una manciata di voti sulla coalizione concorrente.


Le sorti dell’intero centro sportivo (piscine, campi di calcio a 5 e campo di basket coperto) restano ad oggi sconosciute pur avendo determinato le cariche di gestione dell’intero complesso: le inscrizioni sarebbero dovute partire in parallelo all’inizio delle attività scolastiche, ma la situazione è tuttora in stallo.


La società sportiva del Basket Bellizzi ha voluto tenere un incontro chiarificatore, per giustificare alle famiglie degli atleti e dei ragazzini il mancato inizio delle attività: nella riunione la dirigenza ha specificato che dopo una richiesta ed un sollecito avvenuto circa 2 mesi dopo (da protocollo ufficiale), l’amministrazione si impegnava a concedere l’utilizzo della struttura a patto che fosse colmato, in soli due giorni, un debito tra società e comune e fossero svolti a proprio carico i lavori di adeguamento richiesti dalla stessa società. La dirigenza del Basket Bellizzi ha accettato le condizioni, specificando che il ritardo nei pagamenti era motivato dall’attesa di un credito della Regione Campania che sarebbe stato trasferito direttamente alla società di gestione; e chiedendo che la cifra utilizzata per la manutenzione della struttura comunale fosse successivamente detratta dalle quote di affitto mensili. In seguito alla firma del verbale da parte delle due rappresentanze, non restava che redigere un verbale in copia ufficiale attestando l’accordo preso. L’amministrazione comunale, giorni dopo, ha comunicato che la cifra da versare per la manutenzione non sarebbe stata detratta, ma sarebbe andata a ‘fondo perduto’, per le precarie condizioni economiche in cui verserebbe il comune. Non ritenendo giusta la richiesta del comune, ma più di tutto non potendo coprire tali spese nell’arco dell’intera stagione; il Basket Bellizzi è stato costretto a lasciare la struttura nel quale ha da sempre operato. La situazione sfavorisce doppiamente la società sportiva, costretta a fare a meno del corposo settore giovanile creato con il proprio operato, per la mancanza di una struttura accessibile in loco.


L’amministrazione paventa, ancora oggi, perfino l’alternativa di concedere la struttura ad una società pallavolistica di un comune confinante, senza privilegiare società sportive dello stesso comune.


Tali atteggiamenti potrebbero dar adito alle malelingue di pensare ad una ripicca dei governanti contro uno dei membri dell’opposizione, dirigente della società cestistica; ma viviamo ancora di buona fede e non vogliamo credere a coloro che avanzano queste ipotesi.


Dall’esterno la faccenda, comunque, non appare ben delineata. Per questo sia le famiglie dei componenti, sia i semplici appassionati dello sport, si daranno appuntamento dinnanzi al comune per discutere della vicenda direttamente con il sindaco, nel pomeriggio di giovedì 17. Resta comunque il fatto che, come non accadeva da tempo, questioni politiche stanno sotterrando una realtà sportiva già importante ed in grado di crescere ancora.


Le azioni contrastano ancor di più con le idee della comunità, quando si sentono persone che inneggiano alla scarsa moralità delle nuove generazioni: probabilmente nessuna iniziativa come lo sport, salva i giovani dalla strada. Per questo osteggiare tali progetti non creando i presupposti per un prosieguo delle attività, non può che andare a discapito del lustro del paese e dell’amministrazione stessa.


Indipendente da schieramenti e dualismi, la migliore risoluzione richiederebbe un avvicinamento delle parti. La speranza è che tutto si risolva all’insegna del buon senso, mettendo in secondo piano le questioni politiche e pensando al futuro del paese e dei propri giovani.


Alessio Di Giuseppe